«Techetechetè», il repertorio tv riconfezionato fa incetta di spettatori

Gli ascolti — che superano i 3 milioni e mezzo di spettatori — portano i quaranta minuti di scene d’archivio rimontate in vetta agli ascolti estivi

Nella consueta estate fatta di repliche in tv, si distinguono negli ascolti programmi e reti che offrono agli spettatori qualcosa di nuovo. Fra le generaliste, a cavallo fra la fine di luglio e l’inizio di agosto, brilla in particolare Rai2, che si rinforza come terza rete nazionale con oltre l’8% di share. Funzionano bene, in prima serata, le puntate di Voyager. Ai confini della conoscenza(1.844.000 spettatori medi, per una share del 9, 7%), il ritorno della serie tedesca Squadra Speciale Cobra 11(1.385.000 spettatori medi, per una share del 7,3%), e ancoraCriminal Minds. Beyond the Borders (1.252.000 spettatori medi, 7,5% di share) e MacGyver(1.252.000 spettatori, 6,8% di share). Anche Italia 1 si avvantaggia della debolezza delle reti maggiori e tocca quasi il 6% di share in prima serata.

Contano anche qui alcune buone scelte di programmazione, soprattutto di prodotti «di finzione», serie e film: è sempreverde nel mondo la saga di Jurassic Park, e il primo film raccoglie ancora in tv 1.259.000 spettatori medi, per una share del 8,5%. Molto bene anche le serie Chicago Fire (1.168.000 spettatori, 6,6% di share) e Chicago Med (1.106.000 spettatori, 6,3% di share). Fra le produzioni della rete, il musicaleBattiti Live interessa 1.012.000 spettatori medi, per una share del 6%. Il programma che si conferma più seguito dell’estate resta però, in «access prime time», Techetechetè, con ascolti che superano i 3 milioni e mezzo di spettatori (per esempio domenica 30 agosto), per share che s’attestano attorno alla soglia del 20%. A premiare i quaranta minuti di repertorio televisivo rimontato per gli spettatori d’oggi sono in particolare le donne (qui si raggiunge quasi il 25% di share) e le persone con più di 65 anni. D’estate, dunque, vince il nuovo e il vecchio ri-confezionato.

Aldo Grasso, con Massimo Scaglioni, Corriere della Sera

 

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