Cinema, la fredda estate italiana

Cattivissimo me 3 unico titolo che macina ricavi. Gli esercenti: occorrono film tutto l’anno

In 3 mesi il 10% degli incassi annuali. Il 25% all’estero

L’estate è una stagione difficile per le sale italiane: vale il 3-5% al mese da giugno a luglio, al massimo un 10% complessivo nel trimestre rispetto al totale degli incassi annuali. Tempo di vacanze, sole e mare, certo. Ma secondo gli esercenti cinematografici non è solo questo il motivo.

Basta guardare cosa accade negli altri paesi: in Gran Bretagna soltanto a luglio e agosto 2016 si è totalizzato il 21,6% dell’incasso annuale, in Francia il 21,1%, in Spagna il 19,8% che sale al 25,4% da giugno ad agosto, un quarto dei ricavi.

Per l’Italia, invece, l’andamento si ripete più o meno simile negli anni, anche se il 2017 è stato peggiore del 2015 e del 2016. «Quest’anno con l’estate è stato toccato il fondo», ha commentato Luigi Cuciniello, il presidente Anec, l’associazione degli esercenti cinematografici che ieri ha organizzato un incontro a Venezia dove si sta svolgendo la 74esima Mostra del cinema, «con uno dei risultati peggiori degli ultimi anni, e senza nemmeno l’alibi dei grandi eventi sportivi internazionali. Deve essere chiaro a tutti che senza estate non c’è sviluppo e crescita del settore: ci siamo quasi stancati a ripeterlo. Eppure, noi non smetteremo mai di parlarne finché le cose non cambieranno: occorrono film tutto l’anno».

Dal 1° giugno al 16 agosto, secondo lo studio di Anec, le sale italiane hanno incassato 52,99 milioni di euro, giusto un po’ più del 2014, quando c’erano i Mondiali di calcio (50,8 milioni) ma molto meno degli scorsi due anni, entrambi sopra i 60 milioni.

Eppure nel 2016 c’erano anche gli Europei. L’unico film di grande attrattiva durante questa estate è stato Cattivissimo me 3 che ad agosto ha incassato oltre 8 milioni di euro, quasi 5,5 milioni soltanto il primo week end (è uscito giovedì 24). Eppure il mese ha un segno negativo perché gli incassi sono stati di 18,3 milioni, -33% rispetto al 2016 e -38,7% al 2015. Segno che sono mancati altri titoli: l’anno scorso, per esempio, Suicide Squad è uscito il 13 agosto e ha incassato 12 milioni. Quest’anno, invece, sono stati ritardate in Italia alcune uscite: Cars 3, per esempio, era già da metà giugno nelle sale Usa e tra metà luglio e inizio agosto in Spagna (6,3 milioni) e Francia (11,7 milioni). Nella Penisola uscirà il 14 settembre. Niente cinema italiano per giunta, anche a causa dell’assenza di film in concorso a Cannes.

In realtà anche i primi sei mesi del 2017 non hanno brillato, e non solo per la mancanza di un film di Checco Zalone, che comunque rappresenta ormai una discriminante nelle annate delle sale italiane.

Il richiamo, insomma, è a produttori e distributori. «Si attendono alcune risposte dai decreti attuativi (della legge sul cinema, ndr) che introducono incentivi per chi distribuisce film in uscita nei mesi estivi di cui si dovrà verificare l’efficacia», ha continuato Cuciniello. «Ma il problema deve essere risolto: l’alternativa è chiudere, perché le sale cinematografiche non possono pagare stipendi e costi tutto l’anno e non avere titoli adeguati da programmare. La situazione è ormai insostenibile».

Intanto sempre a Venezia il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini ha dichiarato che la legge sul settore è sostanzialmente completata (si veda l’articolo a pag. 24), mentre ha annunciato una novità che riguarda le sale negli ospedali: «Abbiamo appena approvato la legge cinema», ha dichiarato il ministro, «che prevede un fondo annuo di 30 milioni di euro destinato al recupero delle sale cinematografiche. Ho appena firmato il decreto attuativo del provvedimento, ma farò immediatamente una modifica affinché fino al 10% di tali risorse vada ogni anno alla costruzione di sale cinematografiche all’interno degli ospedali».

Andrea Secchi, Italia Oggi

 

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