PIÙ REALTÀ E MENO FICTION: ECCO I POWER RANGERS 2.0

Nelle sale il film sulla serie tv di moda negli anni ’90 Con temi attualizzati. E una protagonista gay…

Per i ragazzi degli anni ’90 i Power Rangers sono stati un cult. La serie televisiva incentrata su un gruppo di cinque adolescenti che dal nulla si trova a dovere combattere gli alieni per salvare il mondo, ha accompagnato i pomeriggi televisivi di molti adulti di oggi.
Ora quella serie arriva al cinema con un film diretto da Dean Israelite che, nella speranza dei produttori, diventerà un franchise, con altri quattro film in programma in una forma cinematografica che rispetta la serie originale ma allo stesso tempo l’adatta a un pubblico più contemporaneo, cambiando i temi e le problematiche di ogni personaggio.
Una novità su tutte è quella rappresentata dal Power Ranger giallo, che nel film è una ragazza che combatte con se stessa per accettare la propria omossessualità. «I tempi cambiano e i ragazzi oggi vivono in un mondo diverso da allora: le problematiche sono più complesse e ci sembrava giusto, pur senza stravolgere tutto, di adeguare questi personaggi a ciò che vivono i ragazzi di oggi», ha detto il regista Dean Israelite. Un notevole passo avanti dai tempi della serie, quando David Yost, l’attore apertamente gay che in tv interpretava il ranger blu, dovette lasciare proprio a causa delle molestie subite sul set. «Sono passati vent’anni, tutto cambia, tutto si evolve, qualcosa migliora continua il regista e a me piace raccontare storie di persone in balia della vita. Questa è la storia di cinque ragazzi che cercano di comprendere chi sono e quale sia la loro strada». A interpretare il power ranger giallo è Becky G, mentre il resto del cast è composto da Ludi Lin (nero), Rj Cyler (blu) Naomi Scott, la ranger rosa e Dacre Montgomery, il ranger rosso. «Quando sono riuscito a ottenere la parte ho sentito il peso della responsabilità dice Montgomery -. Ci sono personaggi che per il pubblico sono importanti e con i Power Rangers non potevamo sbagliare. C’era un esercito di fan pronti a bacchettarci e Jason, il mio personaggio, ha un ruolo fondamentale e chiaro nella storia, anche se lo abbiamo un po’ mutato.
Non è quel ragazzo perfetto, capitano della squadra di football e popolare con le ragazze che era nella serie. È un ragazzo normale, con mille problemi da risolvere, ha più di una dimensione e come gli altri sta combattendo la sua battaglia per diventare un uomo, assumersi responsabilità importanti e imparare a relazionarsi con gli altri, compreso il padre. Per certi versi mi sono identificato in lui. Da ragazzino ero molto sovrappeso, non facevo sport, non avevo molti amici e ho provato a portare questa mia esperienza sul set».
Nati nelle serie giapponesi Super Sentai, i Power Rangers hanno debuttato negli Usa nel 1993, grazie al produttore Haim Saban, che per rilanciare il marchio ne ha riacquistato nel 2010 i diritti, passati alla Disney nel 2001 con la vendita della sua società. Ora il film arriva nelle sale italiane dal 6 aprile con 01 Distribution e viene presentato anche a Cartoons in the Bat a Torino. Costato oltre 100 milioni di dollari ne ha già incassati quasi 70 nella prima settimana di uscita, tra gli Stati Uniti e il mercato internazionale.
Per la gioia dei genitori che accompagneranno al cinema i figli, due attori adulti fanno parte del cast: Elisabeth Banks (Magic Mike XXL e The Hunger Games), che interpreta la malvagia Rita Repulsa e Bryan Cranston l’ex Walter White della popolarissima serie tv Breaking Bad, che, in Power Rangers, intrepreta Zordon, alieno dalla parte degli umani e responsabile della mutazione dei ragazzi: «L’idea di essere un personaggio digitale che vive attraverso una miriade di pannelli mi attirava perché è molto difficile riuscire a trasmettere emozioni in questo modo e a volte noi attori abbiamo bisogno di sfide. Poi lavorare con un gruppo di ragazzini così entusiasti a un progetto così iconico mi ha fatto certamente ringiovanire, il che non guasta».
Di Cranston si è parlato recentemente anche per un possibile suo coinvolgimento nella terza stagione di Better Call Saul, lo spin off di Breaking Bad che racconta le gesta dell’avvocato logorroico e intrallazzone Saul Goodman, alias James McGill. I fan di una delle serie più azzeccate della storia recente della tv darebbero carte false per ritrovare Walter White, nello spin off e l’attore è stato fotografato e filmato sul set dello spin-off. Cosa ci faceva? Cranston non concede molto: «Sono andato sul set a trovare gli amici, niente di più».

Sara Frisco, il Giornale

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