Staserà, su Rai3, ci sarà l’ultima puntata de “La grande storia”

Stasera alle 21.15 su Rai3 ottava e, per questo ciclo, ultima puntata de La grande storia dal titolo “Prima e dopo la grande guerra.

In occasione del 100° anniversario della fine della Grande guerra, La Grande Storia dedica una puntata a questa che giustamente è stata considerata la prima guerra mondiale, moderna e industrializzata.

Ma la analizzeremo in un orizzonte temporale più ampio che parte dal 1914 – un anno di attesa per l’Italia, un paese in grande sviluppo ma al tempo stesso ignaro di quello che succederà di lì a poco – e che arriva alla Marcia su Roma, avvenuta 4 anni dopo la fine del conflitto ma che trova molte delle sue cause nei problemi lasciati irrisolti dalla guerra stessa.

Si comincia quindi con “1914: LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA” di Rosanna Lo Santo, il racconto dell’Italia nel 1914, un paese convinto di sé, sulla strada del progresso…. quasi spensierato. Un paese, però, in cui stanno covando sotto le ceneri le scintille che avvamperanno l’anno successivo.

Si continua con un pezzo drammaticamente spettacolare “LA GRANDE GUERRA A COLORI: DA CAPORETTO ALLA PACE DI VERSAILLES” di Emanuele Colarossi. 1917-1918, due anni cruciali non solo per la conclusione della guerra ma, forse, per la storia del Novecento: l’Italia rischia la disfatta a Caporetto, in Russia i bolscevichi prendono il potere, la Germania cerca la spallata finale prima che arrivino in Europa le truppe americane, infine la vittoria e la pace di Versailles.

Il tutto raccontato attraverso spettacolari immagini rimasterizzate e colorizzate.
Infine il lungo dopoguerra in Italia. “DALLA GUERRA AL FASCISMO” di Enzo Antonio Cicchino ci racconta come Mussolini riuscirà a sfruttare le inquietudini e i problemi di un paese uscito stremato dalla guerra, a fondare un giornale, a creare un movimento e poi un partito, a destabilizzare un paese, e infine a ottenere dal Re l’incarico di formare un governo sotto la minaccia, facilmente disinnescabile, di fare una ‘Marcia su Roma’.

Ogni documentario è, come sempre, introdotto e commentato da Paolo Mieli.

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