PORRO PREPARA GLI SCATOLONI E LASCIA LA RAI DA EPURATO

Il conduttore di «Virus» rifiuta l’offerta del talk domenicale: «Il Pd non vuole fare informazione sul referendum». Esposto dem all’Agcom: «Ballarò» non ci invita. Giannini: direttiva aziendale

porro virusRai di tutto, di più. Purché si faccia meno informazione. La rimozione degli anchor man e l’impoverimento degli spazi dedicati al confronto politico appaiono gli obiettivi prioritari del palinsesto della nuova Rai panem et circenses secondo Antonio Campo Dell’Orto. E l’informazione che resta appare pesantemente condizionata tanto da provocare un durissimo attacco sferrato dal presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, al direttore del Tg1 Mario Orfeo, con una lettera pubblicata anche sulla pagina Facebook del grillino che parla di «boria e arroganza»: «Caro Orfeo, abbiamo capito che ti sei schierato per il Sì al referendum sulle riforme, ma ti vorrei ricordare che il Tg1 appartiene ai cittadini». Fico parla di «scempio nella rappresentazione del dibattito sulle riforme costituzionali» e dunque conclude, «dopo l’ennesima grave violazione di ieri sera da parte del Tg1 come deputato del M5s ho chiesto all’Agcom di irrogare le sanzioni previste dalla legge». Ma ad agitare le acque del servizio pubblico ci sono altri due casus belli. Il primo vede protagonista, Nicola Porro, e il suo programma Virus cancellato in anticipo nonostante i buoni ascolti e la popolarità del conduttore. Il secondo invece vede ancora una volta il Pd contro Massimo Giannini che su  coRaitrenduce Ballarò. L’ex giornalista di Repubblica subisce l’attacco delle truppe di Renzi e un esposto all’Agcom perché da due settimane non invita esponenti del Pd e dunque «vìola la par condicio». Accusa che oltre a suonare grottesca (visto che sugli schermi Rai incombe sempre il volto di Renzi, talvolta sostituito da quello di Maria Elena Boschi), il diretto interessato rispedisce al mittente. Nessun veto da parte nostra, è la Rai – fa sapere Giannini – che ci ha «imposto» di non invitare nessun esponente della maggioranza proprio per rispettare la par candicio visto che secondo l’Osservatorio di Pavia dal 26 aprile ad oggi governo e Pd insieme hanno fatto registrare una presenza sulla Rai pari al 45,8%. Ribalta la questione l’epurato Porro, che ieri era alle prese con gli scatoloni e in fase di «sgombero». «Mi sembra assurdo che oggi il Pd parli di par condicio visto che proprio il segretario del Pd e presidente del Consiglio Matteo Renzi ha nominato l’attuale amministratore delegato Campo Dall’Orto – dice Porro – Ovvero proprio chi ha deciso, sotto l’etichetta incomprensibile dei nuovi linguaggi, di non fare informazione in prima serata. Questa mi sembra la vera par condicio imposta in Rai: zero informazione sui referendum». Insomma i vertici nominati dal Pd cancellano gli spazi informativi poi il Pd non si lamenti se non trova ulteriori spazi in tv. Virus ad esempio avrebbe potuto ospitare esponenti del Pd: peccato abbiano deciso di stopparlo in anticipo. «Hanno impedito a Virus di fare informazione a giugno durante le elezioni amministrative – sottolinea Porro – Hanno cancellato il programma che avrebbe, come ha sempre fatto, ospitato anche esponenti del Pd». E così Porro lascerà la Rai. L’offerta del direttore di Raidue, Ilaria Dallatana, era irricevibile per il giornalista, visto che si trattava di un programma non informativo. Si trattava di un magazine domenicale in onda dalle 19 alle 20,30 che per Dallatana avrebbe rappresentato una bella sfida. Ma evidentemente l’infotaiment non interessa Porro non vuole vestire i panni di Barbara D’Urso ma dare il suo contributo in vista delle elezioni amministrative e del referendum con un programma di informazione. Porro comunque definisce i tre anni passati in Rai «bellissimi» e aggiunge che ora dovrà «trovare lavoro» smentendo il suo arrivo a Mediaset. E sembra che anche Ballarò sia destinato a sparire. Non soltanto verrà messo alla porta Giannini (reo di aver ospitato Matteo Salvini invece dell’altro Matteo) ma sarà cancellato il programma. In una fascia oraria dedicata all’informazione politica arriverà un format leggero di intrattenimento.

 

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