RENAULT, A ROMA LA STAZIONE DEL METRÒ DIVENTA UN CINEMA TEMPORANEO

casa-cinema-grandeIl cortometraggio di Gabriele Mainetti, Ningyo, nato da un’idea di Publicis Italia e presentato in anteprima alla Mostra internazionale d’arte cinematografica della Biennale di Venezia, è visibile gratis nella stazione Cipro della linea A della metropolitana di Roma fino al 3 febbraio.
L’idea è venuta al gruppo automobilistico Renault, con un temporary cinema che conferma il legame della «casa della losanga» con il mondo della settima arte. Ricordando che ogni anno il gruppo Renault mette a disposizione di 200 produzioni televisive e cinematografiche una flotta dedicata di 40 veicoli.
L’iniziativa romana è frutto della partnership esclusiva con il Centro sperimentale di cinematografia e L’Isola del Cinema (storico festival che si svolge sulle sponde dell’isola Tiberina), mostrando anche i cortometraggi di registi emergenti appartenenti alla Scuola Nazionale di Cinema. Ningyo è il primo cortometraggio modulabile, produzione Think Cattleya (la parte pubblicitaria del gruppo Cattleya): è possibile cambiare l’ordine dei 3 moduli che lo compongono per dar vita a 6 storie differenti. Sono state 3,3 milioni le visualizzazioni ottenute sulle piattaforme social, dove oltre mezzo milione di utenti si sono divertiti a comporre i vari moduli del corto. E all’interno del temporary cinema l’esperienza modulare diventa live.
Inoltre, il pubblico potrà vivere un’esperienza di prodotto interattiva, grazie ad un test drive digitale, salendo a bordo di Nuova Renault Grand Scénic in esposizione statica: indossando uno speciale visore, con un video a 360 gradi si vive un’esperienza di guida tridimensionale.
Per il direttore Comunicazione & Immagine Renault Italia, Francesco Fontana Giusti, il gruppo francese inventò venti anni fa «con Scénic il concetto di monovolume e quell’innovativa modularità che non conosce il passare degli anni avendo saputo rinnovarsi totalmente rimanendo al passo con i tempi. Modularità che abbiamo voluto comunicare con la creatività del pluripremiato regista Mainetti».

di Gianfranco Ferroni, Italia Oggi

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